La presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, non riconosce i risultati elettorali e accusa la Russia di interferenze nelle elezioni.
Le recenti elezioni parlamentari in Georgia hanno scatenato forti polemiche e accuse di interferenze esterne, con la presidente Salome Zourabichvili che ha dichiarato pubblicamente di non riconoscere i risultati.
Domenica sera, Zourabichvili si è unita ai leader dell’opposizione pro-Europa, affermando che il partito filorusso Sogno Georgiano ha vinto grazie a una “operazione speciale russa” volta a destabilizzare il percorso europeo del Paese. La presidente ha invitato i cittadini georgiani a scendere in piazza a Tbilisi per protestare contro ciò che ha definito un “furto totale dei vostri voti”, denunciando gravi irregolarità elettorali.
Le tensioni politiche in Georgia, una nazione situata nel Caucaso meridionale, non sono nuove, ma questa crisi rischia di accentuare la divisione tra coloro che sostengono un futuro europeo per il Paese e quelli che guardano alla Russia come un partner chiave.
Zourabichvili ha accusato apertamente la Russia di voler impedire alla Georgia di proseguire nel suo cammino verso l’adesione all’Unione Europea, un processo già ostacolato da una controversa legge sull’influenza straniera approvata a giugno 2024.
Georgia: risultati contestati e accuse di brogli
La Commissione elettorale centrale ha annunciato che il partito al potere, Sogno Georgiano, ha ottenuto il 54,8% dei voti, ma l’opposizione e Zourabichvili sostengono che il risultato sia frutto di manipolazioni. Le elezioni si sono svolte in un clima di forte polarizzazione, segnato da intimidazioni, presunti casi di acquisto di voti e atti di violenza fisica.
Gli osservatori internazionali, inclusi quelli dell’Unione Europea, hanno riportato un ambiente “divisivo” e irregolarità significative, mettendo in dubbio la legittimità del processo elettorale.
Preoccupazioni internazionali e richiesta di indagini
Le accuse della presidente Zourabichvili hanno avuto eco anche all’estero, con gli Stati Uniti che hanno espresso preoccupazione per la trasparenza del voto.
Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha chiesto indagini approfondite sulle presunte violazioni elettorali. “Sosteniamo le richieste di indagini complete su tutte le segnalazioni di brogli”, ha dichiarato Blinken, ribadendo il supporto alla democrazia in Georgia.
La situazione resta tesa, e molti analisti temono che le proteste previste a Tbilisi possano sfociare in ulteriori scontri, aggravando una crisi che rischia di allontanare ulteriormente la Georgia dall’Unione Europea e di avvicinarla alla sfera d’influenza russa.